8 dicembre 2003
La platessa
Quando ti vedo uscir d’acqua e i sileni
capelli attaccarsi alla testa flessa,
il bikini aderente, la spallina messa
male che si stacca ed eccita, sui seni
sporgenti allor che le spalle dimeni
con quell’aria distratta, un poco lessa
e la bocca socchiusa, una platessa
bianca, sì, mi sembri, dai dì sereni.
Mentre dalla foglia scende di fico
l’acqua salsa le cosce a carezzare
con un che di voglioso e pudico
io mi sento fremere alle tue care
moine e non c’è poesia in quel che dico
ché "platessa" è la passera di mare.
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