1986

3 - s. 1

Virtù dolente

Svelandoti avanzi tra i mille rumori della festa, e a mostrarti ti pianti tra quegli che ti cercan del sorriso occhi stanchi ed assonnati di amanti. Ridono delle tue pose avventori indifferenti anche ai propri rimpianti e in quel gioco senza limiti liso due di loro fai vivere d’istanti; ma ovunque sola tra tutti assumendo vive movenze in mezzo a sembianze, di morte sùbito Noia t’assale: stanca saluti di sentir silenzio, fuggi fugando felicità frale e tutto torna tetramente ottuso.