14 maggio 2008

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Vent’anni dopo

Era come te, gli stessi capelli biondi e le braghe bianche di jeans in bici, lo sguardo avanti e sulla bici in fianco uno che avrei potuto essere io più attento a lei che alla strada e si muoveva e diceva e ascoltava le stesse cose, ci giurerei come facevi tu, seppur non le udivo ma l’espressione era la stessa e tu eri lei e lei era te, bambina e poi si perse inseguendo un sogno che raggiunse con dieci anni di ritardo – che fatica esser dottoressa – , per decidere ch’era meglio essere madre tua