14 maggio 2008
378
Vent’anni dopo
Era come te, gli stessi capelli
biondi e le braghe bianche di jeans
in bici, lo sguardo avanti
e sulla bici in fianco uno
che avrei potuto essere io
più attento a lei che alla strada
e si muoveva
e diceva e ascoltava le stesse cose, ci giurerei
come facevi tu, seppur non le udivo
ma l’espressione era la stessa
e tu eri lei e lei era te, bambina
e poi si perse inseguendo
un sogno che raggiunse
con dieci anni di ritardo –
che fatica esser dottoressa – ,
per decidere
ch’era meglio essere madre
tua
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