1997


LETTERA A TONI
SCRITTA SU DI UN FASCICOLO

Abbiam vagato come sciocche scolte la mia coscienza ed io a provocare improbabili sorprese, disciolte dalle acidità elettroniche e rare d’invise segreterie telecolte precise quanto e più d'una comare con dodici possibili rivolte secondo il la di chi sta per chiamare. Tra un tentativo e l'altro, tutti uguali, dopo il segnal che davvero non c'eri, Toni, né c'era Baby, ho conosciuto dieci estrazioni umoral-casuali. Le pubblicizzavano appena ieri in qualche telefonica brochure. everything is already, everything is somewhere Di ritorno ci sorride la sorte atroce: che ci fa trovare il ticket perduto e riafferrare al volo il tren veloce. La self confidence del passeggero muto si fa più sicura alla nostra voce e gli abbandoniamo il bisogno acuto di sentirci rispondere; non nuoce, alla nostra calma l'esercizio minuto di questi uditi gioielli di rima, sulle bianca colonna claudicante d’un fascicolo d’un corso d’inglese venduto a nostra madre con cortese furbizia da un’avida edicolante, più attenta ai soldi che a guadagnar stima everything is already, everything is somewhere Son già tre ore che stiamo sui treni in là e in qua senz'amici e rimorsi esplorando i sei giornali ripieni dei sette giorni in Germania trascorsi. Ormai in edicola gli anni sereni ti vendono, è sufficiente che sborsi... Noi non andremo stasera al Caffè a ripetere gli spessi discorsi che il nostro demone stilla malato. Toni, sei partito improvvisamente, Quanti anni fa? Quanti anni fra? In cerca di cosa che tu a mente non abbia già riscritto e domandato, sempre così sicuro di te...mah... everything is already, everything is somewhere