4 aprile 1997


Anniversario d'Amor(te)

A lungo ancora andremo schiavi l'anima e l'Io che le fu dato in sorte di tante date cui fatichiamo a toglier le indelebili etichette dell'idea d'amore che siamo stati per quattro-cinque mesi, per un'ora un anno fa; ogni scena ci rintocca dentro questo anniversario di morte: a quell'ora, a quest'ora, ti stavi baciando, in un amplesso di strette stradine buie, usando la mia bocca ...il 4 aprile... di quanti anni fa! È da pazzi volere un'ora È da pazzi volerti ancora da pazzi sperare adesso di piacerti da pazzi ancora volerti Sfrantumò con lentezza l'ebbrezza che ti desti pena di suscitare (solo quel poco che riuscimmo avanti, signori del cuore, a dimenticarla fu l'effetto della botta più grezza). Ora il ricordo ostinato ci narra sempre e solo di quegli ultimi istanti: fra un'ora saremmo andati a schiantarci. Da pazzi volerti, da pazzi aspettarti D'allora come una piccola diva maldestramente inseguita dal mondo ti neghi impresente a te stessa alla folla dei tanti adulatori: "Puoi chiamarmi quando vuoi, la sera..." o peggio "tra un poco, che sto mangiando. Non ora, - che non abbiamo più nessuna sfumatura di fascino da offrire - Così disperdi i sogni della ressa estiva, ma di': lo ricorderai nel tuo mondo di paure, immenso, un così lungo silenzio intenso? Da sciocchi volere un'ora e volerti ancora o sperare ancora di piacerti Da sciocchi volerti