15 aprile 2008
371 - sonetto 263
Il ghenòdoco
L’acerbo ghenòdoco è la sostanza
che si sprigiona lenta per azione
di prolungata noia nella stanza
dove comanda una televisione,
là dove il chiacchiericcio d’ignoranza
liscia l’idiotismo maneggione,
annulland’ogni muta discrepanza
e aumentando la disinformazione.
Quando stanchezza aumenta, le rideste
molecole ionizzan, come soffioni
sul prato non protetto da foreste;
i suoi atomi perdono elettroni
tra lor si respingono con proteste
trasformandosi in “ghenòdoco-ioni”
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