7 novembre 2009

440 - sonetto 315

Il grande S., possente

Non serve a niente dire tutto il male
di Berlusconi: non si fanno passi
avanti a meravigliar che’l carnevale
non legga Kant... Lo sanno anche i sassi

che il velinaro è un poco maiale
re d’una politica della prassi 
che intende qual carro fenomenale
di vittorie (contro qualcuno) e di spassi.

Vogliamo restituirlo alla sua misura?
Pensiamo al dopo, più in là, esortiamo
oppositori d’ogni razza e cura

a pensare come si possa, andiamo 
si può, sopravvivere senza paura 
al marinaio ch’ognun crede all’amo.