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Il rettangolo di TartagliaPer la prima volta m’ha fatto pena in tanti anni che la bocca gliel’avrei rotta io La bocca rotta non è Kleist la brocca rotta, sì Ma la D’Addario ha giurato di no. Impaurito, o come di braccato era lo sguardo animale No, non di broccato, sbreccato la bocca sbreccata, non la brocca sbeccata Ma perché poi ha voluto di nuovo sul predellino uscire per il secondo piatto politico? Ecco il fiuto dell’uomo il puntiglio dell’uomo, il figlio furbo punito, il puntuto di giglio. Un regalo ai fanfulla di lodi la reliquia del santo ai devoti. Paura o disfida? Era la paura con l’odio a muovere le pupille: «Perché c’è qualcuno che mi odia? voi tutti guardate» sembrava dire «ma chi osa tanto? Guardate voi tutti cosa m’hanno fatto (i comunisti)». (Cosa poteva scegliere di meglio uno psicolabile di tanto nome, un bianco soprammobile a triangolo?) Dentro la statuetta del duomo era il funerale di Mike Bongiorno e dentro lo scrigno del tabernacolo un ritratto di Craxi, e un cartafaccio di leggi, dalla Mammì in poi sui banchi il libretto del prossimo funerale verità e giustizia morte sorelle. «Complimenti» ha telefonato mia madre ché anch’io avevo colpa e qualche amico s’è chiesto che ci facessi a Milano. |
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