20 ottobre 2009

438, sonetto 313

La parrucchiera

La parrucchiera che sforbicia tagli di là da ogni giudiziosa cura mai vien colta dal dubbio che si sbagli quando allunga la frangia a dismisura sopra gli occhi ad ostacolar barbagli o rari tinge ciuffi di tintura che mutano le teste in teste d’agli quasi di sua perfidia sinecura… ? Addolcisca pieghe, schiarisca volti, sfoltisca dolce le corna o le pareggi, lasci i capelli né pochi né molti, non s’inventi code o frontini a scheggia che paion sufflati da una scoreggia e danno ai clienti facce d’incolti…