luglio 2006
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Siamo campioni del mondo
Da un mese bandiere d’Italia alle terrazze
su campanili, torri, piazze
bandiere pulite
nuove, costose
giorno per giorno più grandi
più numerose
e ora infinite
perché l’Italia ha vinto…
SIAMO CAMPIONI DEL MONDO
POPPO POPOPPO PO POPPO
No, non è straordinario, è normale
che un paese vada fuori di testa
col clacson a carosello in tondo
in festa
perché la nazionale
ha vinto i campionati del mondo…
che altra Italia potrebbe risultare
vittoriosa
improvvisamente una sera…
per cos’altro mai tanti
italiani potrebbero apparire esultanti
fieri
per un anno e chissà quanti…
domani avvocati e farmacisti
professionisti seri
sciopereranno
perché s’intaccano i loro privilegi…
ma oggi è vietato esser tristi
POPPO POPOPPO PO POPPO
Almeno una guerra
che gli italiani sanno combattere
tutti insieme, coltello tra i denti,
ventre a terra
felice e vincenti
campi di calcio descritti come fortini
da difendere ed espugnare
campi di calcio difesi ed espugnati,
partite come battaglie
con assedi da portare
e maglie nemiche da perforare
e da abbattere
con distruzione chirurgica ai calci di rigore
beati
La guerra è alla Francia in territorio di Germania
sul campo di Berlino
combattuta in punta di scarpino
Non esiste altra guerra in Italia
non ai privilegi, né alle ingiustizie
non agli sprechi, alle raccomandazioni, alle furbizie…
all’inefficienza
Il progresso della democrazia e il rifiuto della violenza
hanno lasciato allo sport
i cliché della guerra
e il suo dire osceno
perché la guerra è una brutta cosa
occorre dire, obbrobriosa,
e ribadire
ma dei suoi riti l’uomo non può fare a meno
Lunga vita e corone d’alloro
ai vincitori
ieri iperpagati e vezzeggiati
e domani truppe mercenarie
disposte a vendersi per l’oro
ai migliori offerenti
ma oggi uomini veri
truppe vincenti di gladiatori
che meritano fino alle alte sfere
la scorta pretoriana delle Frecce Tricolori
la celebrazione del trionfo, gli onori
archi di palme e di bandiere
e un milione di persone ad applaudire
lungo le strade e al Circo Massimo
a celebrare l’apoteosi
a innalzare agli dèi questi figli del Cielo
che hanno reso orgogliosi
i figli di una nazione
l’incontro col capo dello stato
e il capo del governo
e ancora bandiere
ministri e sottosegretari disposti a schiere
commessi e amici
l’inferno tutto a rendere omaggio
ai combattenti
agli eroi che alla nazione
hanno dato coraggio
e all’allenatore, paragonato a Napoleone,
che dopodomani avrà un seggio al senato
POPPO POPOPPO PO POPPO
E domani un colpo di spugna su scandali e corruzioni
una sanatoria
una vergogna nuova al paese inflitta.
Effimera la vittoria
lunga la sconfitta.
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