3 dicembre 2008

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S’è sciolta Forza Italia

S’è sciolta, non per legge ma s’è sciolta
l’onesta cricca (già!) di Forza Italia
pel cenno del Capo d’un’altra svolta,

e vero non è caso che la balia
d’oggi sia la Madonna di Salute
quasi contro la matassa dei mali

di false al potere lingue tenute 
potesse la Santa Madre invocata 
restituire a tanto di bevute.

La democrazia resta bloccata
dalla cosca costruita a difendere
gl’interessi di Sua Tivù, nominata

propaggine dell’uomo di ètere
quintessenza chiappa della rivista
e di finta felicità da vendere,

botte di barricate per razzista
brillante dell’ami l’ano da bere.
Da dì che poi s’è sognato statista

(chi ha più cèmpion da far valere?)
trapiantato i capelli perché faccia
non somigliasse troppogli al sedere

ci regala quell’aria di magnaccia
della società bella dei due terzi, 
che di disonestà ha sbiancato traccia

e nel partito plastica gli scherzi 
per la cupoletta di riciclati 
umoristi da un mucchio di sesterzi

che in Prima Repubblica, defilati,
avevano leccato dei potenti
anche il culo, ed ora in piedi, beati,

tengon Forza Italia dei deficienti
idea lutriana da pubblicitario
come se gli altri ambissero contenti

un’Italia flebil, clinante a svario.
Or potremo riappropriarci a ragione
prima che la festa di calendario

il nome d’una santa incitazione
ma ci vorrà del tempo, un lento viatico
forse due, l’altra generazione. 

La nostra s’è sciolta nell’enigmatico 
corpo che spopola di libertà 
epopea del lider maximatico

che non coniugò mai in verità 
l’erma responsabilità dei buoni
ma con la sola, fiera, libertà

del denaro per mance ed occasioni;
parola nata rubata, fossimo 
votati alla schiavitù noi coglioni.