26 maggio-11 giugno 2007

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Credere di credere

Credo, credo di credere, credo nell’esistenza d’un Dio a priori buono e onnipotente che non vedo ma che parla al mondo e ai cuori attraverso le azioni dei fratelli di buona volontà, che venne fuori alla storia in tempi più o meno belli, che fu ed è Dio, di tutti, dei buoni e dei cattivi, in particolare di quelli che non comprendono nei giusti toni la realtà di un vero Uomo – tempio – di – Dio e con argomenti un po’ coglioni della sua figura fanno scempio citando gli omologhi Mitra e Dioniso… Credo in un Gesù – Dio che con l’esempio ad amar spinge il mondo onestamente e che farà di tutto per portare in ciel tutte l’anime specialmente le più umili e bisognose e care della sua misericordia finale, e che farà di tutto per salvare anche l’anima più trista dal male… Agli uomini non mancherà quel dono e sarà la condizione essenziale perdonar a tutti e chieder perdono… Se quest’è quel cui tendere con zelo però ahimè è quello che non sono: mi chiedo come sarà, tolto il velo dall’altra parte, sì, come l’andazzo in mezzo ai salvati, tutti, in Cielo; c’è qualcosa che non torna, son pazzo che ho il desiderio che si salvino tutti e un sacco di gente mi sta sul cazzo! Ma spero, credo, che il maggior dei frutti della verità è che la vista degli errori ci farà tutti quanti meno brutti…