LICEO "GALILEI" - PROGETTO TEATRO 2018-2019

Rappresentazione: 5 Aprile 2019


ROOSVELT: Mi può dire se io sono vivo o sono morto?
AUTORE: Lei è qui in teatro.
ROOSVELT: E con questo?
AUTORE: È nel luogo che corregge quello che è sbagliato, completa quello che è incompleto: il teatro è come i sogni. I sogni attuano quello che da svegli non possiamo attuare.

ALBERTO SAVINIO, Alcesti


Zuane Campagna, publico concubino

storia di paese del secolo XVI

scoperta, decifrata, tradotta (e rifatta insieme con gli studenti)
e infine diretta da Carlo Dariol



Anno 1579: una lettera anonima denuncia al vescovo di Treviso che nelle campagne del sandonatese vi è un prete che dà scandalo...
L'indagine, dalle presunte malefatte di don Torta (scagionato da tutti i massari), scivola e si concentra sul cappellano Francesco Cologna, che si comporta in maniera discutibile, e soprattutto consente che accadano in paese cose turpi: un tal Zuane Campagna, infatti...

Presentazione di Stefania Fiocchi

Questa è una storia vera, tanto vera che molte pagine di questo racconto teatrale sono tratte da autentici documenti d’archivio, scovati, decifrati e tradotti dal latino, anzi dal latinorum del tardo Cinquecento. All’inizio c’è dunque un manoscritto ritrovato, come nelle migliori storie. Ma andiamo con ordine.

Nel 1579, anno in cui si svolge questa storia di paese, il Concilio di Trento è terminato da poco più di 15 anni. La Chiesa romana si impone più forte, la minaccia della scomunica è, se possibile, ancora più minacciosa, il potere della Chiesa entra nelle case, spia e controlla le vite private di sacerdoti, nobili, contadini. In particolare, come recita il più diffuso manuale per confessori del tempo, pubblicato a Venezia nel 1575, «Nostro Signore ci vieta ogni copula carnale, fuori del legittimo matrimonio. Et per questo ogni tale copula carnale è peccato mortale». La lotta al concubinato, assai diffuso e tollerato tra chierici e laici nei decenni precedenti, è aperta.

Nell’aprile di quello stesso anno, al palazzo vescovile di Treviso giunge una lettera anonima, indirizzata al vescovo Francesco Corner. Con appassionata (!) veemenza si denuncia che nelle campagne del Sandonatese, nel paese che noi chiameremo dell’Invenzione, un prete, don Domenico Torta, si comporta in maniera indegna della sua missione. Don Domenico, però, non è il solo. Anche il suo cappellano, Francesco Cologna, è accusato di condotta “vituperosa”. Si dovrà indagare in loco, far parlare i massari della parrocchia e cacciare “el diabolo suadente” del concubinato (o peggio) “sotto pena di excommunicatione”. Dalle presunte malefatte di don Torta e del suo cappellano l'indagine scivola su un tal Zuane Campagna e sui suoi legami con una massara di nome Felippa. La piccola comunità è interrogata e si interroga sulla vita privata di preti e compaesani, in un clima di maliziosa caccia al concubino.

Gli allievi del laboratorio teatrale del “Galilei” di San Donà di Piave hanno ricostruito - parte nel dialetto arcaico della Piave e parte nel latinorum del diritto canonico - la storia di questi personaggi, immaginando un racconto che restituisce un affresco della vita del secolo XVI, quando religione e vita erano inseparabili e quando una scomunica vescovile poteva rendere la vita un inferno.
(s.f.)

Personaggi Interpreti
NARRATORE 1 Vanessa Moro
NARRATORE 2 Alexandra Dumitrache
USCIERE Alberto Giulio Fasolato
VICARIO EPISCOPALE Jacopo Bisiol
CANCELLIERE 1 Maria Cristina Zambon
NUNZIO FILIPPO Ludovica Rorato
PRIMA DONNA Giada Barutti
SECONDA DONNA Maria Vittoria Miotto
ANDREA CAMPARDO, massaro della chiesa Elena Miotto
BENEDETTO DONÀ, primo massaro della Luminaria Silvia Tolfo
MOGLIE DI BENEDETTO TIOZZO Paula Linga
MOGLIE DI LORENZO FURLAN Sofia Brisotto
BARTOLOMEO MORETTO,
massaro della scuola di San Matteo
Stefano Callovi
CIPRIANO CALLEGARO,
massaro della scuola si San Matteo
Alvise Rossi
LORENZO FURLAN,
massaro della scuola del Santissimo
Giorgia Busato
BENEDETTO TIOZZO,
secondo massaro della Luminaria
Carlotta Jacono
ZUANE CAMPAGNA Giada Barutti
FRANCESCO COLOGNA, cappellano Paula Linga
LUCREZIA, amante del cappellano Maria Vittoria Miotto
FELIPPA, concubina di Zuane Carlotta Jacono
PROCURATORE FISCALE Matilde Rampon
BERNARDINO MAZZON, araldo pubblico Marco Canzian
CANCELLIERE 2 Chiara Mazzuccato
NUNZIO MARCANTONIO TREVISAN Rachele Biondi
DON ALESSANDRO MILANI, preposto di Curia. Sofia Brisotto
Un’acquasantiera... Stefano Callovi
Un crocifisso...Alberto Giulio Fasolato

Testo e regia di

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Responsabile del Progetto-teatro è la professoressa Stefania Fiocchi, che ha curato anche la scelta delle musiche e ha realizzato, in collaborazione con Cristina Bincoletto, tecnico di laboratorio, la locandina dello spettacolo.

Qui sotto alcune foto dello spettacolo. Clicca sulle foto per ingrandirle
Il cancelliere 1 (Maria Cristina Zambon) Il nunzio Filippo (Ludovica Rorato) interroga i massari in chiesa Bartolomeo Moretto (Stefano Callovi) testimonia Cipriano Callegaro (Alvise Rossi) testimonia
il vicario (Jacopo Bisiol) Lorenzo Furlan (Giorgia Busato) in Curia a testimoniare Benedetto Tiozzo (Carlotta Jacono) in Curia a testimoniare il procuratore fiscale (Matilde Rampon) favorevole al processo
l'araldo Bernardino Mazzon (Marco Canzian) invita i concubini a presentarsi in Curia il cappellano (Paula Linga) e Zuane (Giada Barutti) discutono il da farsi Zuane si presenta a testimoniare il cappellano si presenta al vicario
Zuane e Filippa visti di nuovo insieme il fiscale invia l'araldo in villa il nunzio Marcantonio Trevisan (Rachele Bondi) relaziona Zuane si discolpa in Curia
i narratori (Vanessa Moro e Alexandra Dumitrache) tentano di decifrare la fine della storia il vicario perdona Zuane saluti finali saluto del sindaco
il regista con i fiori foto di gruppo saluto del preside il preside preconizza una carriera ecclesiastica (o di attori) per Alberto Giulio e Jacopo