SATIRA 21_LETTERA
AI VIGILI DI GALLIPOLI

SATIRE

Al Vicecomandante la Polizia Municipale
Cap. Giuseppe Cav. P. Sorrisi
presso il Comando Polizia Municipale
di Gallipoli

Vicecomandante Egregio,

A Voi, in quanto Responsabile Superiore, credo debba andare il ringraziamento del regalo di Natale appena ricevuto: non saprei come altrimenti definire e interpretare la notifica odierna della contravvenzione N.° verbale 608208 Data 4/12/2008 – N.° riferimento 18990/2008 – N.° segnalazione 670243

In data 30 luglio 2008, alle 16:47, alla guida dell’AUTOVEICOLO FORD W GMBH JU2 1 5BBEKL targa DG 675 DA di proprietà di mio padre (Dariol Valentino), io sottoscritto Carlo Dariol in località PONTE SEICENTESCO ho commesso infrazione violando l’articolo 7, comma 9-14 del codice della Strada:

ALLA GUIDA DEL VEICOLO INDICATO, SENZA ESSERE AUTORIZZATO, ACCEDEVO ALLA ZONA A TRAFFICO LIMITATO CONTRAVVENENDO AL DIVIETO DI CIRCOLAZIONE (ART. 7, eccetera eccetera eccetera). L’INFRAZIONE È STATA RILEVATA SUL PONTE SEICENTESCO, NEL TRATTO CHE VA DALL’INTERSEZIONE DELLO STESSO CON LA RAMPA RIVELLINO ALL’INTERSEZIONE DEL PONTE CON LA RIVIERA C.COLOMBO. L’INFRAZIONE È STATA RILEVATA PER MEZZO DEL SISTEMA DI RILEVAZIONE DEGLI ACCESSI AI CENTRI STORICI (ART. 17 eccetera eccetera eccetera.)  DENOMINATO SIRIO (eccetera eccetera eccetera) SEGNALAZIONE 670243; (eccetera eccetera eccetera) contestazione omessa

Ci sono probabilmente degli automatismi nella contestazione delle violazioni destinati a sfuggire ad ogni valutazione, e forse non vi è stata nessuna volontà persecutoria da parte di codesto Comando di Polizia Municipale nei miei confronti.

A Lei voglio solo ricordare che il 30 luglio u.s., dopo aver parcheggiato l’auto lungo il vialone prima del Ponte Seicentesco e aver pagato regolarmente il bigliettino per la sosta, dopo aver attraversato a piedi il ponte, ammirato il meraviglioso centro storico ed essere tornato a prendere la mia auto per ritornare a Lecce, mentre cercavo d’imboccare la strada che mi consentisse di lasciare Gallipoli, a causa di una segnaletica poco chiara presso il Ponte Secentesco – almeno per me che, estraneo alla città, non ho interpretato correttamente l’incrocio di strade in quel punto e la relativa indicazione stradale – imboccavo senza volerlo il Ponte Seicentesco medesimo, trovandomi quindi a dover seguire il senso unico che mi faceva girare tutt’attorno al promontorio del centro storico; me ne venivo via immediatamente (continuo ad usare i ridicoli imperfetti del burocratese), essendomi trovato a percorrere quella strada per puro errore.

Gallipoli l’avevo appena visitata: a ripercorrere in auto la strada camminata a piedi non fui indotto perciò né dalla volontà né dalla furbizia. Altrettanto non me la sento di dire riguardo alla condotta della Polizia Municipale. Ma tant’è: oggi ricevo la Vostra bella contravvenzione.

Avrò già pagato la multa quando riceverete questa lettera: e per la ragione che Voi avete avuto il diritto di elevarmela, e perché mai mi metterei a contestare l’ammenda, che pure giudico vessatoria, essendo che gli organi di polizia agiscono molto spesso secondo la logica bruta della burocrazia, contro cui non vale assolutamente la pena di lottare (ottantacinque euro da pagare sono una seccatura, ma cercare di ottenere giustizia tramite avvocati è una seccatura ancora maggiore, oltreché aleatoria: rimango una persona seria!).

Ricorderò Gallipoli anche per un altro episodio spiacevole, che proprio la fiscalità (terribile!) per l’infrazione ampiamente commentata sopra mi ha riportato alla mente: si tratta di un piccolo diverbio avuto con un barista che mi guardò male perché avevo chiesto lo scontrino fiscale, che evidentemente non è prassi da quelle parti consegnare unitamente al resto del pagamento della consumazione (cosa constatata un’altra volta nella pur breve permanenza a Gallipoli). Ripeto: guadagnare sui turisti nel modo sopra descritto è un modo facile e nominalmente  legale (mi riferisco alla multa, non ai mancati scontrini) di rimpinguare le casse della città ma destinato a ingenerare cattivi pensieri. Tornerò nel Salento e in Puglia, ma non credo che tornerò nella vostra, comunque splendida, Gallipoli.

Egregio Vicecomandante, questo è in coscienza quanto Vi dovevo. Con l’occasione, porgo (i miei sì lo sono) migliori auguri di Buone Feste.

Carlo Dariol
via Spagna 14/2
30027 San Donà di Piave (VE)

 

San Donà di Piave, 17 dicembre 2008