19 giugno 2008

380 - sonetto 268

Sensazione

Dura questa sensazione da ieri e mi fa sentire inutile al mondo e a me, incapace di uscir dal rotondo andar della mia vita e dei pensieri, e ancor che i libri e gli amati mestieri di carta e schermo m’aggravino il fondo di miopia, nemmeno mi sondo di non leggere più per mesi intieri… Anzi doman, cacciato sullo sfondo l’intrico delle inanità, men fieri spigoli si smusseranno a Macondo o presso la casa dei doganieri; e un banalissimo giro di gondola proseguirà il tran tran dell’altro ieri.