Agosto '94


Noi, Carlo Dariol

Noi vi preghiamo: lasciateCi in pace, lasciate la mano di quest'inguaribile moltitudine finitela d'alzare il ticchettio delle vostre minuscole lance contro il nostro orecchio. Anche noi sappiamo che il tempo passa, portandosi dietro la velocità di vivere. Se pare che qualcosa vi dobbiamo incartatevi ciò che dicemmo, le nostri timide frasi scivolateci di dosso, quando ci portaste avanti a mezzo della fila per un tempo. Ma mettetele da parte, non adagiatele sulle mappe dei vostri atlanti bordati di rosso o sulle paginette dei manuali di tricologia comparata ché ad osservarle con la deformata lente del pensiero progressivo vi appariranno prive di vita, troppo sottilmente consistenti. E se osservate noi direttamente non scuotete la testa: attraverso la medesima lente ricordate che l'occhio nostro può vedere mille sciocchità dondolare nell'altro fuoco, dalla vostra parte.

LA TARTARUGA NEL POZZO