Agosto '94
Noi, Carlo Dariol
Noi vi preghiamo:
lasciateCi in pace,
lasciate la mano
di quest'inguaribile moltitudine
finitela d'alzare il ticchettio
delle vostre minuscole lance
contro il nostro orecchio.
Anche noi sappiamo che il tempo passa,
portandosi dietro
la velocità di vivere.
Se pare che qualcosa vi dobbiamo
incartatevi ciò che dicemmo,
le nostri timide frasi scivolateci di dosso,
quando ci portaste avanti
a mezzo della fila per un tempo.
Ma mettetele da parte,
non adagiatele sulle mappe
dei vostri atlanti bordati di rosso
o sulle paginette dei manuali
di tricologia comparata
ché ad osservarle con la deformata
lente del pensiero progressivo
vi appariranno prive di vita,
troppo sottilmente consistenti.
E se osservate noi direttamente
non scuotete la testa:
attraverso la medesima lente
ricordate che l'occhio nostro può vedere
mille sciocchità
dondolare nell'altro fuoco,
dalla vostra parte.
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