31 luglio 2007

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Madr'è colei che tutti

Madr’è colei che tutti tratta come figli e non distingue i propri da quelli che han diversa identità di cognome; lei per cui son tutti gigli belli, di sorrisi e baci e carezze degni lei che per mettere sugli sgabelli il proprio mai non taglierebbe i legni a un altro perché non succeda ancora che gelosia distrugga i suoi sostegni. Spetta di diritto a una dolce suora il titolo di madre, a lei che tutti figli son dalla prima all’ultim’ora quelli che le si rivolgono, brutti di faccia, di ventura, storti, bassi, che lei fa belli e di peccato asciutti. E come sono penosi i contrabbassi di certe donne (non solo femministe) che pretendon che a suora non si passi il titolo di “madre”, lei che triste non conobbe la vita dall’interno e perciò non prevede in che consiste dei figli il paradiso oppur l’inferno, che il parto sol farebbe il cuore sveglio sulla faccenda dell’amor materno… E invece lei lo sa due volte meglio.