25-26 marzo 2007

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La mia lingua

“Il Lituano è la seconda lingua più bella del mondo”: nemmeno si sognano i figli di Vilnius che la loro parlata possa contendere il primato alla lingua del sì. Danno lor ragione gli Argentini, ai quali è consolatorio aver qualcuno che cinguetta peggio: “L’inglese – dicono – è la lingua degli uccelli, il castigliano la lingua degli uomini e l’italiano la lingua degli angeli” E così scendendo la scala delle bellezze qualcosa di simile affermano i crucchi che riconoscono che “Qualunque cosa ci sia da dire gli Italiani la cantano, i Francesi la dicono, i Tedeschi, è vero, la sputano ma gli Inglesi la vomitano” Con quella loro lingua sbalzata con l’accetta son disposti a riconoscere lo scatarro dei loro suoni, purché non lo si paragoni al vomito degli uccelli sassoni. E il mio dialetto pieno di theta e di tronchi segati a metà tra il castigliano e l’italiano è la lingua di un uomo scivolato sulle merdaglie degli inglesi volanti mentre sognava la purità delle creature celesti