11 gennaio 2009

411, sonetto 291

Il vero Gasparri

La satira tenta di colpire l’inetto
mettendo in risalto una sua mancanza
o portando al parossismo un difetto
che alluda a un’intima sua discrepanza;

Marcorè riserva al pappagalletto 
del Pi.di.elLe la perfetta stanza 
che s’usava a Socrates cui fu detto 
“sul prato erboso il brasiliano avanza

più lento dal vivo che alla moviola”:
Neri lo rende un ritardato sincero
con la bocca aperta e gli occhi sbarri

e però l’imitazion non fa sgarri
ché s’è tardo quel che in tivù s’immola
ancor più tardo è il Gasparri vero.