ottobre 1995
43 - s. 12
Domeniche di ottobre
L’aspra mi riaccarezzo solitudine
sul divano dove l’ira sopita
dalla noiosa attesa vien scandita
dei gol con ammalata prontitudine...
Invece il mar che romba, la salsedine
che ami, e ancora non chiami, svampita!,
di Caorle e la scogliera scolpita
vorrei con te toccare... Con acredine
mi guarda il padre perché non gli falcio
l’erba in giardino né v’ho cuor d’andarci
nell’ora che potresti farti viva,
ma m’inchiodo a guardar "Quelli che il calcio..."
dove insistono a mostrar d’una diva
l’intervista che gronda verbi marci.
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