3 dicembre 2008

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Di strada

Vidi prima l’arancione della tua divisa da stradino non il volto della figura piccola, rovinata dal freddo e da una vita di stravizi, ormai da rottamare che mi guardava mentre svoltavo in bici e t’apprestavi all’attraversamento e ti riconobbi, di quand’eravamo alti uguali, io bambino, tu più vecchio e feroce, il bulletto vestito di bianco che minacciava di darmi una lezione perché avevo digrignato seminascosto alla vaga intimidazione Ed ora che un trentennio ha aggiunto sulle mie spalle miti libri e centimetri di sicurezza eri quasi deluso che non ti avessi riconosciuto piccolo, con la tua faccia rossa e triste modificata al sorriso in attesa di un saluto

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