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PIRANDELLIANA
DUE ATTI UNICI DI LUIGI PIRANDELLO
CECÈ
Sullo sfondo della capitale, teatro di corruzione politica, si muove il
protagonista, Cecè, degno rappresentante di quel sottobosco di favori e di quel
clima clientelare che, diventato abitudine di vita, non è neanche più
avvertito come riprovevole e negativo. Cecè è un allegro imbroglione che con
scanzonata spudoratezza riesce a raggirare sia il Commendator Squatriglia
venuto a ringraziarlo per aver ottenuto un favore, sia Nada, una ragazza facile,
nelle cui mani, come pegno d’amore, Cecè ha depositato delle cambiali che,
inutile dirlo, attraverso uno stratagemma, riuscirà a farsi ridare. Una
leggerezza e un brio, insoliti in Pirandello, illuminano con una gustosa verve
comica una situazione di ambiguità e immoralità.
IL DOVERE DEL MEDICO
Tommaso Corsi
è stato ferito da un Sostituto Procuratore del Re, che lo aveva sorpreso
insieme alla moglie in atteggiamento inequivocabile. A sua volta, per
difendersi, egli aveva fatto fuoco con la pistola che portava sempre con sé,
causando la morte del marito tradito.
Da quel momento
– e qui comincia l’atto unico – attorno al capezzale di Tommaso in grave
pericolo di vita si dipana una complessa trama di reazioni emotive e di giochi
mentali: la moglie Adriana rifiuta di accogliere in sé la visione di un marito
fedifrago, giudicando il tutto come una scappatella; la madre di Adriana, a sua
volta, si erge in un implacabile e inappellabile giudizio di condanna morale; il
dottor Lecci vede innanzi a sé non un paziente da curare, ma la possibilità di
accrescere la sua già notevole fama mediante il merito di aver salvato uno
stimatissimo cittadino.
Alla fine,
Tommaso guarirà dalla ferita, ma sarà allora il momento in cui gli si farà
presente da parte del dottor Lecci, di Adriana e dell’illustre avvocato
Cimetta, appositamente convocato, che deve affrontare un processo per omicidio,
tanto più delicato in quanto omicidio di un Regio Procuratore.
Qui scatta il
tema pirandelliano: Tommaso, uomo forte, sicuro di sé, perfino solitamente
troppo pieno di se stesso, darà la colpa di tutto al medico, colpevole di
avergli salvato la vita. Perché, dirà Tommaso, gli è stata salvata la vita,
se poi non potrà fruirne a suo piacimento, dato che finirà in prigione? Qual
è il merito di questo medico che, salvandolo dalla morte, lo ha restituito a
una vita che, in buona sostanza, non è più sua, ma del magistrato giudicante?
Tutto ciò porta all’inevitabile assurdità del finale, che qui evitiamo di
svelare.
CECÈ |
PERSONAGGI | INTERPRETI |
Cecè | Claudio Faggiani |
Commendator Squatriglia | Carlo Dariol |
Nada | Tiziana Busolin |
IL DOVERE DEL MEDICO |
PERSONAGGI | INTERPRETI |
Anna Corsi | Tiziana Busolin |
Signora Reis | Klara Weisser |
Questurino | Claudio Faggiani |
Dottor Lecci | Walter Cancellier |
Avvocato Cimetta | Michele Antoniazzi |
Tommaso Corsi | Carlo Dariol |
Infermiere | Gus |
REPLICHE
20 agosto 2006 nell’Agorà di Torre di Mosto
9 settembre 2006 a Croce di Piave
17 febbraio 2007 all’Auditorium di Musile
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