Perché indignarti dello specchio?
Sei tu che hai il muso storto.
(Proverbio russo)
CENTRO CULTURALE “LEONARDO DA VINCI”
22 APRILE 2012 ORE 16.45
L’ispettore generale (Revizor)
Fu Aleksandr Puškin a suggerire a Gogol, in difficoltà economiche, di trarre
ispirazione per una nuova commedia da un fatto di cronaca (Perché la
vita, - come scriveva Pirandello - per tutte le sfacciate
assurdità, piccole e grandi, di cui beatamente è piena, ha l’inestimabile
privilegio di poter fare a meno di quella stupidissima verosimiglianza, a
cui l’arte crede suo dovere obbedire…).
Un giovane
squattrinato di Pietroburgo, di nome Chlestakov, capita per caso in una
sperduta cittadina della provincia russa. I corrotti notabili del luogo lo
scambiano per un ispettore in incognito, inviato dal governo della
capitale per smascherare corruzioni e inefficienze dell’amministrazione
locale. Tutti, spaventatissimi all’idea che il presunto ispettore possa
denunciarli, fanno a gara per corrompere il giovane "funzionario", che,
resosi conto dell’equivoco, approfitta della situazione. Ottiene danari,
favori, addirittura una promessa di matrimonio. Ma forse il gioco si è
spinto troppo oltre…
Questa commedia degli equivoci che
castigat ridendo mores (forse non solo ottocenteschi…) debuttò il
19 aprile del 1836 a Pietroburgo, alla presenza dello zar Nicola I. Il
realismo della vicenda lasciò interdetto o offeso il pubblico più
conservatore, mentre entusiasmò coloro che nel testo colsero una volontà
di denuncia: la commedia fu implacabile specchio di piccoli e grandi
misfatti di burocrati e politici, mai rappresentati con tale schiettezza.
Il riso, diceva Gogol, "è il mio unico personaggio onesto".
L’adattamento proposto si è preso qualche libertà rispetto
all’originale: alcuni personaggi sono stati (re)inventati, altri aggiunti
e non manca il ricorso al gioco metateatrale. Si è comunque rimasti fedeli
nella sostanza al testo gogoliano, che non smentisce la sua amara e
tragicomica attualità un po’ caricatura, un po’ farsa, un po’ dramma -
serio - che mette in scena una vicenda di pubblica
corruzione.
Nikolaj Vasilievich Gogol
Nikolaj Vasilievich Gogol "forse il genio
più buio e misterioso della letteratura russa", nacque duecento anni fa,
il 1° aprile (20 marzo secondo il calendario giuliano in uso fino alla
rivoluzione d’ottobre) 1809, a Velikie Sorocincy, un villaggio ucraino, da
una famiglia di piccoli possidenti terrieri. Nel 1828 si trasferì a
Pietroburgo, dove lavorò come funzionario nel Dipartimento dei Beni
patrimoniali e poi come docente di storia. La pubblicazione delle
Veglie in una fattoria presso Dikan’ka (1831-32) gli assicurò i
primi successi; seguirono, nel 1835, le raccolte di racconti
Mirgorod e Arabeschi. Dopo il 1836, che vide andare in
scena L’ispettore generale, trascorse quasi dodici anni
all’estero, viaggiando instancabilmente; in Italia soggiornò soprattutto a
Roma, dove scrisse gran parte del suo capolavoro, il "poema in prosa"
Le anime morte, il cui primo volume uscì nel 1842. E’ dello
stesso anno la composizione del celebre racconto Il cappotto. Nel
settembre del 1848, dopo un pellegrinaggio in Terra Santa, tornò in
Russia. Visse per lo più a Mosca, lavorando al secondo volume delle
Anime morte, che bruciò poco prima di morire, "malato nell’anima
e nel corpo", nel 1852.
Personaggi |
Interpreti |
Anton Antonovic, Sindaco |
Vittorio Frare |
Ammina Fiodoròva, Giudice |
Milla Magnolato |
Sonia Filippovna, Direttrice Opere Pie |
Lina Celeghin |
Filippa Lagerbova, Vicedirettrice Opere pie |
Delia De Majo |
Ludmilla Lùkina, Direttrice delle scuole |
Graziella De Pieri |
Osip, servo di Chlestacov |
Tiziano Visentin |
Chlestacov |
Giuseppe Fregonese |
Serva della locanda |
Mara Cadamuro |
Ivana Cuzmica Spjekìna, Ufficiale postale |
Giorgia |
Dobzinsky |
Saverio Castagnoli |
Bobzinsky |
Roberto De Nobili |
Anna Andrejevna, moglie del Sindaco |
Giuliana Furlanetto |
Maria Antonovna, figlia del Sindaco |
Gabriella Barbini |
Olga Antonovna, figlia del Sindaco |
Micaela De Nobili |
Il gendarme |
Mara Cadamuro |
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