LICEO "GALILEI" - PROGETTO TEATRO 2022-2023

Rappresentazione: 27 Aprile 2023


ROOSVELT: Mi può dire se io sono vivo o sono morto?
AUTORE: Lei è qui in teatro.
ROOSVELT: E con questo?
AUTORE: È nel luogo che corregge quello che è sbagliato, completa quello che è incompleto: il teatro è come i sogni. I sogni attuano quello che da svegli non possiamo attuare.

ALBERTO SAVINIO, Alcesti


ZEUS

liberamente tratto da God di Woody Allen

Come si scrive una commedia di successo? La cosa più logica sarebbe partire dall’inizio e giungere ad un finale a effetto, risolutivo e appagante per il pubblico. Ma non è così facile. La metacommedia God di Woody Allen, scritta nel 1975 e divenuta Zeus nell’adattamento registico di Carlo Dariol, rappresenta l’impossibilità di trovare un finale di commedia che non sia assurdo come la vita stessa.
In un teatro dell’antica Atene (o della nostra San Donà?), un attore, Diàbete, e un commediografo, Epàtite da Rodi, stanno allestendo un dramma che ha come protagonista uno schiavo, Fidìpide, alle prese con una pericolosa missione presso la regina Giocasta, madre di Edipo. Non sapendo come concludere efficacemente la loro commedia, i due accettano il suggerimento dell’inventore Trichìnosi, che propone loro di usare un deus ex machina, un meccanismo che consente di far scendere dall’alto una divinità per risolvere una situazione critica altrimenti irresolubile: “Zeus, Padre degli Dei, scende drammaticamente dall’alto e, brandendo i suoi fulmini, porta la salvezza a un grato e impotente gruppo di mortali”. L’idea che Zeus-Dio possa intervenire e risolvere con un happy end le intricate vicende terrene è spettacolare, se non fosse che...
In questa commedia alla ricerca di un finale fin dall’inizio si entra e si esce dalla finzione, si susseguono trovate metateatrali e interventi di personaggi moderni, come quello di Dora Levi, la ragazza ebrea (il testo è pur sempre di Woody Allen!) che a sorpresa entra in scena e si ritrova a filosofeggiare e a flirtare con antichi greci. Anche il tradizionale e classicissimo coro greco rinuncia a essere tragica voce della coscienza filosofica o religiosa per diventare bisbetico e divertito contrappunto delle umane debolezze.
Eppure, tra le battute dissacranti e grottesche della commedia si può sentire l’eco - seria, questa volta - dei Fratelli Karamazov di Dostoevskij: “se Dio non esiste, tutto è permesso”. E se invece esiste, quali le conseguenze? Dio è morto? E dunque? E cos’è ‘reale’? Siamo persone o personaggi, autori veri o fittizi delle nostre storie?

Stefania Fiocchi

Woody Allen, Dora Levi, Epàtite

Arrivo delle Parker

Regina con guardia

Arrivo del fattorino di Poste Venete

Saluti fnali

Il testo è stato ampiamente rimaneggiato e adattato dal regista.
La versione del Liceo Galilei prevede i seguenti

Personaggi Interpreti
Diàbete, attore Antonio Beraldo
Epàtite, scrittore Riccardo Nìchele
Dora Levi, ebrea di Ponte di Piave Paula Linga
Woody Allen Daniele Maschio
Trichìnosi Tommaso Mazzon
Tricòmonas, quindi Zeus Nicolò Costantino
Uomo disponibile Simone Scomparin
Gabriella Muccino Salma Assou
Donna arrabbiata Emy Bèssega
Gertrude, monaca di Monza Kay Zanoni
STRAORDINARIO CORO GRECO Clarissa Baldassi
Francesca Redigolo
Valeria Riccobono
Sara Sassaro
Iris Selmani
Ilaria Sipos
Aurora Vendrame
Amico di Diàbete Marco Canzian
Padrone Mattia Zamuner
Cloe Parker Sadia Palowan
Daisy Parker Vittoria Marcon
Moira Parker Serena Bragato
Guardia Marco Guerra
Donna pugnalata Valeria Riccobono
Regina Valeria Vidotto
Seconda Guardia Marco Canzian
Dottore Ilaria Sipos
Fattorino di Poste Venete Daniele Maschio
Rocky Balboa Mattia Zamuner
Zorro Marco Canzian

Regia di

SCENOGRAFIE
a cura di Anna Baseotto, Giorgia Benetton, Esma Hoxha, Samuele Lazzari, Giulia Nardin e Ilenia Vangjelj, che hanno lavorato sotto la guida del professor Giorgio Ortenzi.

RINGRAZIAMENTI

  • a Cristina Bincoletto, autrice della locandina.
  • a Stefania Fiocchi, che ha scritto l'introduzione del pieghevole e si è occupata delle musiche.
  • a Giovanna Vesco, che ha fornito alcuni costumi di scena.