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La visita
della vecchia signora (Der besuch
der alten Dame), tragicommedia in tre atti
rappresentata per la prima volta nel 1956, è considerata
il capolavoro di Friedrich Dϋrrenmatt.
La vicenda si svolge a Gϋllen,
immaginaria cittadina svizzera impoverita e decaduta,
nella quale fa ritorno, molti anni dopo esserne stata
cacciata con infamia, Clara Zachanassian,
avventurosamente divenuta miliardaria. Tutta la
comunità di Gϋllen, sperando in generose donazioni,
accoglie la ricchissima concittadina con
interessato entusiasmo, lo stesso che anima anche
Alfredo Ill, l’antico amante di Clara, che in gioventù,
dopo averla sedotta, l’aveva abbandonata al suo destino
per sposare un’altra donna. La vecchia miliardaria, il
cui corpo è ormai un insieme di protesi artificiali, è
accompagnata da uno strano corteo di servitori dai nomi
ridicoli - Boby, Koby, Loby, Roby… - passivamente
obbedienti alla tirannica signora. Tra le acclamazioni
di tutti, Clara promette di donare alla città un
miliardo, ma ad una condizione. “Come un’eroina
della tragedia greca, assoluta, crudele”, vuole
giustizia e insieme vendetta: “un miliardo per Gϋllen, -
annuncia - se qualcuno uccide Alfredo Ill”. Insomma,
“prosperità per un cadavere”. Quale sarà allora la
scelta della comunità di Gϋllen? Accetterà di
giustiziare il proprio concittadino, stimato padre di
famiglia e futuro sindaco, in cambio della promessa
ricchezza oppure rifiuterà “in nome dell’umanità”? Certo
è che, improvvisamente, tutti in città cominciano a
concedersi lussi fino a poco tempo prima impensabili. E
Alfredo Ill comincia a temere sempre più per la sua
vita, mentre lo “strano caso” attira i flash dei
fotografi e la curiosità dei giornalisti… Il
dramma di Dϋrrenmatt, che inizia con la divertita
leggerezza di una commedia e si conclude con un coro
“simile a quello della tragedia greca”, consente
di riflettere e di interrogarsi sui grandi temi della ipocrisia, in un mondo in
cui la vera bancarotta è quella
morale. |