LICEO "GALILEI" - PROGETTO TEATRO 2024-2025

ROOSVELT: Mi può dire se io sono vivo o sono morto?
AUTORE: Lei è qui in teatro.
ROOSVELT: E con questo?
AUTORE: È nel luogo che corregge quello che è sbagliato, completa quello che è incompleto: il teatro è come i sogni. I sogni attuano quello che da svegli non possiamo attuare.

ALBERTO SAVINIO, Alcesti

La guerra di Troia non si farà

Rappresentazione: 8 maggio 2025

Progetto teatrale a cura di Carlo Dariol

Jean Giraudoux
Originario della provincia francese, Jean Giraudoux (1888-1944), dopo gli studi giovanili di germanistica, intraprese con successo la carriera diplomatica, senza mai abbandonare l'attività letteraria. Dopo il successo di numerose novelle e romanzi, dal 1928 si dedicò soprattutto alla scrittura teatrale, spesso ispirata a miti classici rivisitati in chiave moderna: Anfitrione 38 (1929), La guerra di Troia non si farà (1935), Elettra (1937). Nel 1939, allo scoppio della seconda guerra mondiale, fu responsabile presso il Ministero degli Esteri francese dell'informazione e della propaganda. Deluso e amareggiato dalla politica, negli anni dell'occupazione tedesca ebbe ruoli sempre più marginali nell'amministrazione della Repubblica di Vichy e la sua opera fu segnata dal tema della catastrofe e della follia (La pazza di Chaillot). Morì nel 1944.

La guerra di Troia non si farà
Il dramma in due atti "La guerre de Troie n'aura pas lieu" è una delle opere teatrali francesi più conosciute del Novecento. Fu scritta nel 1935, l'anno in cui Hitler promulgò a Norimberga le leggi razziali e l'Europa era sospesa tra le ragioni della pace e della guerra. Il dramma è una sorta di preludio all'Iliade, ambientato in un'età remota, "in cui i personaggi del mito - ora colti nelle loro umanissime fragilità, ora emblemi di più alto significato - non sono ancora entrati nel regno della leggenda".
"La guerra di Troia non si farà", dice Andromaca a Cassandra mentre si alza il sipario. Ettore, reduce dall'ennesima guerra e desideroso di pace, ha convinto Paride a restituire Elena al marito Menelao per evitare lo scontro con i Greci. Ma il re Priamo e il poeta Demokos sostengono che quell'"incarnazione di bellezza" deve restare a Troia, costi quel che costi. Arriva l'ambasciata greca, guidata da Ulisse e Oiace, ed Ettore tenta di negoziare il ritorno di Elena. Anche l'astuto Ulisse sembra cedere al richiamo della pace, ma un'osservazione offensiva di Oiace serve da scusa a Demokos per incitare il popolo troiano ad attaccare i Greci. Sta per profilarsi un nuovo casus belli e per la poesia vi sarà nuova materia di canto: l'opera di G Giraudoux termina dove comincia l'Iliade. Un enigmatico ed inquietante dono viene lasciato dai greci, destinato a diventare l'emblema dell'inganno e della fatalità che ogni guerra ha in sé.

Dall’atto I:


ETTORE: Padre, i miei compagni ed io rientriamo sfiniti. Abbiamo pacificato il nostro continente per sempre. D’ora in poi vogliamo vivere felici, vogliamo che le nostre donne possano vivere senz’angoscia e avere i loro figli.
DEMOKOS: La guerra non ha mai impedito a nessuno di fare l’amore.
ETTORE: Dimmi perché troviamo la città così cambiata per la presenza di Elena. Dimmi cosa ci ha portato in più, da valere una guerra coi Greci.
PRIAMO: Mio caro figlio, guarda solamente questa folla, e comprenderai che cosa è Elena. Lei è una specie di assoluzione. Elena prova a tutti questi vecchi qui e quelli coi capi canuti all’ingresso della città, a quello che ha rubato, a quello che trafficava in donne, a quello che ha sprecato la sua vita, che avevano in fondo a loro stessi una rivendicazione segreta, che era la bellezza. Se la bellezza fosse stata vicino a loro, come lo è oggi Elena, non avrebbero derubato i loro amici, né venduto le loro figlie, e tanto meno bevuto le loro eredità. Elena è la loro redenzione, la loro rivincita, il loro avvenire.
ETTORE: L’avvenire dei vecchi mi lascia indifferente.

Interpreti   Personaggi
Maria Vittoria Furfaro   La Pace
Aaron Bjelanovic   Ettore
Alexandra Ciobotaru   Andromaca
Elena Fanton e Carlotta Bianco   Cassandra
Ambra Lorenzon   Priamo
Maria Vittoria Manfrè   Ecuba
Alion Troqe   Paride
Raffaella Barghieru   Elena
Maria Cristina Pappagallo   Demokos, poeta troiano
Aurora Esarca   Longegos, altro poeta troiano
Anita Maria Rui   Abneos, capo del Senato troiano
Isabelle Juliette Shakaj   Busiris, giurista
Salma Assou   Taorminos, giurista
Gaia Padovani   Kalimera, giurista
Francesco Mansilia   Oiace
Gabriele di Benedetto   Ulisse
Emanuela Sacali   Donna 4 - Vecchio 1
Irene De Matteis   Donna 3 - Vecchio 2
Sara Petrov   Donna 2 - Vecchio 3
Ginevra Curzi   Donna 1 - Vecchio 4
Anna Catellan   Iris


Regia di


SCENOGRAFIE: Alice Berini, Alice Dante, Angelica Scarpa, Anita Todesco, Annalaura Maritan, Armandeep Kaur, Aurelio Ottavio Martins, Caterina Cosma, Chiara Dal Molin, Douaa Ghali, Elsara Selmani, Emi Brancaccio, Gioia Rossi, Giorgia Benetton, Ilaria Freschi, Leonardo Franzo, Maha Ghali, Nicole Baldo, Rehana Merhori, Sara Hamidane, Silvia Vidotto, Silvia Volpi, Sophia Perin, Stella Tonicello, Victoria Micu (che hanno lavorato sotto la guida del professor Giorgio Ortenzi).

COSTUMISTICA: Alice Dante, Eleonora Milanello, Erica Franzo, Laura Accoto (che hanno lavorato sotto la guida della professoressa Micol Pillon)..

Un particolare ringraziamento alla professoressa Stefania Fiocchi curatrice delle MUSICHE.