
Progetto teatrale a cura di Stefania Fiocchi e
Marica Valeri
Jean Giraudoux
Originario della provincia francese, Jean Giraudoux (1888-1944), dopo
gli studi giovanili di germanistica, intraprese con successo la carriera
diplomatica, senza mai abbandonare l'attività letteraria. Dopo il successo
di numerose novelle e romanzi, dal 1928 si dedicò soprattutto alla
scrittura teatrale, spesso ispirata a miti classici rivisitati in chiave
moderna: Anfitrione 38 (1929), La guerra di Troia non si farà (1935),
Elettra (1937). Nel 1939, allo scoppio della seconda guerra mondiale, fu
responsabile presso il Ministero degli Esteri francese dell'informazione e
della propaganda. Deluso e amareggiato dalla politica, negli anni
dell'occupazione tedesca ebbe ruoli sempre più marginali
nell'amministrazione della Repubblica di Vichy e la sua opera fu segnata
dal tema della catastrofe e della follia ( La pazza di Chaillot). Morì nel
1944.
La guerra di Troia non si farà
Il dramma in due atti "La guerre de Troie n'aura pas lieu" è
una delle opere teatrali francesi più conosciute del Novecento. Fu scritta
nel 1935, l'anno in cui Hitler promulgò a Norimberga le leggi razziali e
l'Europa era sospesa tra le ragioni della pace e della guerra. Il dramma è
una sorta di preludio all'Iliade, ambientato in un'età remota, "in cui i
personaggi del mito - ora colti nelle loro umanissime fragilità, ora
emblemi di più alto significato - non sono ancora entrati nel regno della
leggenda". "La guerra di Troia non si farà", dice Andromaca a Cassandra
mentre si alza il sipario. Ettore, reduce dall'ennesima guerra e
desideroso di pace, ha convinto Paride a restituire Elena al marito
Menelao per evitare lo scontro con i Greci. Ma il re Priamo e il poeta
Demokos sostengono che quell'"incarnazione di bellezza" deve restare a
Troia, costi quel che costi. Arriva l'ambasciata greca, guidata da Ulisse
e Oiace, ed Ettore tenta di negoziare il ritorno di Elena. Anche l'astuto
Ulisse sembra cedere al richiamo della pace, ma un'osservazione offensiva
di Oiace serve da scusa a Demokos per incitare il popolo troiano ad
attaccare i Greci. Sta per profilarsi un nuovo casus belli e per la poesia
vi sarà nuova materia di canto: l'opera di G Giraudoux termina dove
comincia l'Iliade. Un enigmatico ed inquietante dono viene lasciato dai
greci, destinato a diventare l'emblema dell'inganno e della fatalità che
ogni guerra ha in sé.

Dall’atto I:
ETTORE: Padre, i miei compagni ed io rientriamo sfiniti. Abbiamo
pacificato il nostro continente per sempre. D’ora in poi vogliamo vivere
felici, vogliamo che le nostre donne possano vivere senz’angoscia e avere
i loro figli. DEMOKOS: La guerra non ha mai impedito a nessuno di fare
l’amore. ETTORE: Dimmi perché troviamo la città così cambiata per la
presenza di Elena. Dimmi cosa ci ha portato in più, da valere una guerra
coi Greci. PRIAMO: Mio caro figlio, guarda solamente questa folla, e
comprenderai che cosa è Elena. Lei è una specie di assoluzione. Elena
prova a tutti questi vecchi qui e quelli coi capi canuti all’ingresso
della città, a quello che ha rubato, a quello che trafficava in donne, a
quello che ha sprecato la sua vita, che avevano in fondo a loro stessi una
rivendicazione segreta, che era la bellezza. Se la bellezza fosse stata
vicino a loro, come lo è oggi Elena, non avrebbero derubato i loro amici,
né venduto le loro figlie, e tanto meno bevuto le loro eredità. Elena è la
loro redenzione, la loro rivincita, il loro avvenire. ETTORE:
L’avvenire dei vecchi mi lascia indifferente.
Interpreti |
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Personaggi |
Andrea Moretti |
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Ettore |
Silvia Serafini |
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Andromaca |
Laura Turato |
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Cassandra |
Marta Magnolato |
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Priamo |
Giada Mometti |
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Ecuba |
Lorenzo Spadotto |
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Paride |
Gioia Bergamo |
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Elena |
Francesca Busanel |
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Demokos, il poeta troiano |
Eleonora Gottardi |
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Cànikis, capo del Senato troiano |
Norma Ilaria Ligas |
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Abnèos, ufficiale troiano |
Ambra Moro |
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Garbug-lios, giurista |
Cristina Rinaldo |
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Busiris, giurista |
Lorenzo Janna |
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Oiace |
Marco Fantuz |
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Ulisse |
Enrico Novello |
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La Pace |
Alessandra Guiotto |
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Iris |
Regia di
Un particolare ringraziamento alla professoressa Stefania Fiocchi curatrice del progetto.
Un ringraziamento anche a Cristina Bincoletto, autrice della locandina, e
a Fernando Solida, autore delle riprese e del DVD.
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