HAMLET ISN'T JUST HAMLET. OH, NO. NO.
OH, NO.
NO, HAMLET IS ME...
Da quattordici anni (ri)facciamo teatro al Liceo “Galilei”.
Da quattordici anni ci chiedono l’Amleto.
Ed eccolo, finalmente, il nostro “Amleto”, che trae ispirazione e canovaccio dal film Nel bel mezzo di un gelido inverno
(In the bleak midwinter, 1995) del celebrato interprete shakespeariano e regista nordirlandese Kenneth Branagh.
Finalmente l’Amleto è una pièce metateatrale che rappresenta un tentativo (riuscito?) di rappresentare l’Amleto. Non è Amleto, ma la storia di gente di teatro che si rispecchia nel giovane principe danese e nei suoi dilemmi, resi un po’ più prosaici e quotidiani.
Chi tiene i fili della vicenda è Joe Harper, attore-regista disoccupato, indebitato, nevrotico e in crisi di identità. Joe vuole dare una svolta alla propria carriera, ma soprattutto alla propria vita: ha deciso di mettere in scena una “produzione libera e sperimentale” dell’Amleto. Dove? Nella vecchia chiesa sconsacrata del suo paese natale, Hope (‘Speranza’), un villaggio della vecchia Inghilterra minacciato dallo spopolamento e dalle mire speculative di un “maledetto costruttore”. Quando? La vigilia di Natale. Non proprio una serata adatta a rappresentare “una storia che parla di un aristocratico depresso del Seicento”.
Dopo una serie di grotteschi quanto disastrosi provini, la compagnia è formata: un trasformista ubriacone, una drag queen, un attore che sta invecchiando e non ha mai interpretato un classico, un’attrice che ha sempre interpretato Peter Pan e vorrebbe crescere, un salutista belloccio capace di riprodurre qualsiasi accento, una miope aspirante Ofelia che dovrebbe portare gli occhiali, ma “senza può vedere l’aura”. Hanno tutti “fame di teatro”, pochi soldi, una vita e una carriera da riscattare. Pochi giorni di prove per non fallire.
Joe dovrà dare vita ad Amleto destreggiandosi tra costumi improbabili, scenografie fumose, contratti in bilico, debiti, ubriachezza, frustrazioni, incomprensioni, vanità, corteggiamenti e, soprattutto, affrontando un dilemma: scegliere la carriera e i soldi (magari recitando in un film hollywoodiano di fantascienza) o il teatro e l’amore?
Stefania Fiocchi
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