L'inutile Verdone


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Carlo Verdone è nato nella famiglia giusta: è figlio d'un professore di cinema, è parente di De Sica, è amico di produttori cinematografici... Il suo nome resterà probabilmente nella storia del cinema italiano, così come vi resteranno quelli di Alvaro Vitali e di Claudio Amendola... ma non nella Storia del Cinema.

Verdone si considera un grande caratterista perché sa fare (e ha fatto) molti personaggi. Ha preso, e continua a prendere, per il culo i timidoni imbambolati (perché lui lo è stato), gli impacciati con le donne (perché probabilmente lui lo è, con quella camminata un po' da culattone e quell'antifisico ciccione...), prende benissimo in giro i patiti di pasticche e sciroppi (tratti autobiografici), i coatti da discoteca e fuoriserie (Roma ne è piena), i vecchietti farfuglianti e gli ottusi afasici, i politici tromboni, i maniaci della precisione e della puntualità; ma non si fa amare nelle vesti di nessuno perché a nessuno dei suoi personaggi Verdone sa offrire un appoggio di verità e di umanità, nemmeno ai primi, quelli maggiormente tratteggiati sulla base dell'esperienza personale. Verdone prende per il culo i difetti di tutti ma alla fine non resta niente. Chi si è mai commosso per un film di Verdone? Eppure, a sentir lui, Carlo Verdone è uno dei migliori caratteristi....

A dire il vero mi sono commosso guardando "Compagni di scuola". Ma tra tutti i personaggi quello che riesce meno convincente è proprio lui: troppo patata perché la ragazzina s'innamori di lui.

Un giorno, intervistato su Alberto Sordi, del quale e dal quale fu, per chissà quale ragione, considerato l'erede (forse perché entrambi... romani?), ci tenne a dire che loro due erano molto diversi: lui, Verdone, sapeva fare personaggi diversi, ebbe il coraggio di dire, mentre Sordi in fondo faceva sempre e solo se stesso. Ma quale sia la verità dei personaggi di Verdone è sotto gli occhi di tutti: fanno ridere chi ama ridere del finto, della buccia di banana, di Fantozzi... E quanto invece i personaggi di Sordi lascino il magone, perché loro sì toccano le corde della verità, è altrettanto indubitabile.


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