16 aprile 2008

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Vignetta o quadro

La Repubblica turrita, a novanta gradi,
vista di tre quarti, da dietro, le braccia 
appoggiate al parapetto, e la faccia 
tra le mani, verso lo spettatore (sofferente), 
la tunica sollevata alla vita, natiche al vento. 
E dietro, sopra di un trespolo il nanetto 
in punta di piedi, i pantaloni alle caviglie, calati 
sulle scarpe dal vistoso tacchetto, la faccia 
libidinosa e gocciolante di sudore, le mani 
unghiute aggrappate alle vesti muliebri 
e il corpo inarcato, i cappelli alti e folti 
alla mascagna, 
e una didascalia:
«Ogni sera voglio andare a letto sapendo 
di aver fatto qualcosa per l’Italia»