447 - sonetto 317
Speriamo di vederlo prestoSi appoggiò con fare accorto a Craxi e quando il disonesto assorto finì ad Hammamet, l’amico, scorto il pericolo di perdere l’orto delle tivù, scese con trasporto in campo, suonando campana a morto contro un comunismo testé risorto; vinse ma giunsero le navi in porto degl’imbrogli del suo commercio storto lungo l’Italia-giustizia d’asporto; “non importa come mi comporto ma quel che credono” è l’assunto aborto; con la pelle stirata e il crine insorto continua a dirsi vittima del torto. SPERIAMO DI VEDERLO PRESTO |