3 settembre 2006


Pianto antico (Opātija)

A metā del mattino Opātija dorme il suo sonno gravido di futuro prima che calino le nude torme di turisti a distendersi sul duro litorale di roccia, mentr’č informe ogni velleitā di qua dal muro di protezione, al par delle mille orme degli uccellini sul cemento impuro. Denėse m’ha prestato l’amata biro che aveva nell’astuccio da tanto e m’ha pregato con mezzo sospiro di comporre nel metro ch’č il mio vanto; s’č rotta la penna: di mezzo giro ha rivoltato la testa, e ha pianto.