29 giugno 2006
(da un ricordo del ’98
della Paola Montagner
che oggi compie gli anni)
118
La mela
Andava il bus sulla strada tutta a onde
di Positano, il mare a sinistra
il promontorio innanzi, con l’aria piena
dei raggi d’un sole che lentamente
s’appressava nemico all’orizzonte
paesaggio velo e di cartolina
per sempre fissa nei riflessi vivi
di mille abitazioni colorate,
ammucchiate l’una sull’altra,
vuote spettatrici di meraviglia.
Sonnecchiavano tra la strada e il mare
le case dei ricchi sulla scogliera
con i loro giardini di limoni,
indolenti sotto il rumore sordo
del traffico che scorreva più in alto.
Uscì da una porticina di quelle
una donna in parèo, coi capelli
corvini e labbra incendiate dal sole:
lentamente scese i venti gradini
che menavano a una rossa terrazza:
Teneva lieve in mano la ragazza
una grande mela e nulla nell’altra.
Con gesto d’amore tolse il pareo
e sulla sdraio, rimasta in bikini,
si distese con le morbide lunghe
gambe divaricate leggermente
fecondata dalla pioggia di sole;
poi portò la dànae con estrema
lentezza la mela alle labbra.
E godendo d’un morso l’addentò