marzo 2022
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Insegna agli angeli
Muore in sella alla due ruote
il ragazzo che correva senza rispetto
per i decibel e la linea di mezzeria.
Al funerale o sotto casa spunta un lenzuolo,
striscione fatto con le bombolette:
“Insegna agli angeli a guidare la moto”.
Muore ubriaco, sfatto dall’alcol e dalla coca
dopo una vita di stravizi,
cadendo dal letto,
il cantante degli eccessi, mago della sei corde.
Eccolo lì, il lenzuolo:
“Insegna agli angeli a suonare la chitarra”.
Muore il gradasso dai piedi buoni
tutta la vita perso nei discorsi da bar,
che leggeva a fatica due righe di giornale.
E anche per lui c’è chi scrive in grande:
“Insegna agli angeli a fare i dribbling”.
“Ma è possibile
– me li immagino, io, il cherubino e il serafino –
che ogni volta che muore un poveretto
che accogliamo inaspettato da queste parti
ci debba sempre essere giù qualcuno convinto
che sia in grado di insegnarci
un mestiere?”
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marzo 2022
599 - 264^ in dialetto
Inségneghe ai àngei
More el bocia che coréa in moto?
Salta fora al funeral o soto casa sua un niziol
bonboetà: «Insegna agli angeli a guidare la moto».
More quel che sonéa, inbriago, zo dal let
dopo na vita de stravizi, sesso droga e rochenroll?
Vàrdeo là, el niziol: «Insegna agli angeli
a suonare la chitarra»
More quel che zioghéa a baeon,
tutta ’a vita a pontificar drento al bar,
che a vintizinque ani el ghe ne dimostra
trédese;
e anca par lu é chi che scrive: «Insegna
agli angeli a fare i dribbling».
«Ma éo possibie – me imàgine mi el Serafin
che ghe fa al Cherubin – possìbie
che tuti quei che more da mone
epie da vegner qua a insegnarne
calcossa?»
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