15 luglio 2023
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In lode di Simone Isaia
L’hanno arrestato. E avrebbero dovuto intervistarlo
dedicargli il paginone di Art’è.
Lui che brucia la stronzata
della Madonna degli stracci, eterna replica insulsa
di un’opera
insulsa
di un autore
che da sempre la fa fuori del vaso;
lui, Simone, è l’artista, non il Pistolotto.
Oltretutto non era nemmeno un vero cumulo di stracci
ma una crinolona di ferro appena ricoperta,
brutta e fuori scala come il plasticone
della brutta e ridicola Venere fuori scala che lo “ammirava”.
Simone Isaia col suo gesto di profeta
rende a Pistoletto l’arte che non ha;
arte vera come quella di David Daruna che si mangia
la ridicola banana appesa al muro (“Comedian”)
dello stolido Cattelan
[Ma chi è il coglione che la valutò 120.000 dollari?]
o come la donna delle pulizie che raccolse da terra i rovinacci
o gli operai che imbiancarono la porta vecchia
(“opere”!) alla Biennale di Venezia:
Isaia e Daruna,
la donna delle pulizie e gli operai
rendono alle stupidaggini di Pistoletto e Cattelan
e a tutti quelli come loro
la loro dozzinale verità
No, loro non sono il folle Laszlo Toth
che prese a martellate la Pietà convinto d’essere il Cristo redivivo,
la Pietà non si replica,
quello di Toth è un crimine;
la banana dello stolido
e gli stracci del vanesio
sono stupidaggini: l’artista qui è chi ne fa pulizia.
Intervistate Isaia: sarà più interessante di Pistoletto.
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