15 luglio 2023

654

In lode di Simone Isaia

L’hanno arrestato. E avrebbero dovuto intervistarlo dedicargli il paginone di Art’è. Lui che brucia la stronzata della Madonna degli stracci, eterna replica insulsa di un’opera insulsa di un autore che da sempre la fa fuori del vaso; lui, Simone, è l’artista, non il Pistolotto. Oltretutto non era nemmeno un vero cumulo di stracci ma una crinolona di ferro appena ricoperta, brutta e fuori scala come il plasticone della brutta e ridicola Venere fuori scala che lo “ammirava”. Simone Isaia col suo gesto di profeta rende a Pistoletto l’arte che non ha; arte vera come quella di David Daruna che si mangia la ridicola banana appesa al muro (“Comedian”) dello stolido Cattelan [Ma chi è il coglione che la valutò 120.000 dollari?] o come la donna delle pulizie che raccolse da terra i rovinacci o gli operai che imbiancarono la porta vecchia (“opere”!) alla Biennale di Venezia: Isaia e Daruna, la donna delle pulizie e gli operai rendono alle stupidaggini di Pistoletto e Cattelan e a tutti quelli come loro la loro dozzinale verità No, loro non sono il folle Laszlo Toth che prese a martellate la Pietà convinto d’essere il Cristo redivivo, la Pietà non si replica, quello di Toth è un crimine; la banana dello stolido e gli stracci del vanesio sono stupidaggini: l’artista qui è chi ne fa pulizia. Intervistate Isaia: sarà più interessante di Pistoletto.