499 - sonetto 356
Il liceo Montale (sdrucciolando dolcemente)
«Dobbiamo pur dedicarlo ad UN TALE...»
disse il presidente, un’aria da ganzo
e una bella faccia quadra di manzo
che nemmen s’addiceva al tribunale:
buttò là veloce un “Lisa Davanzo”,
pasciuto un po’ di cultura locale.
I tre ch’avevan capito “MONTALE”
si dichiararon d’accordo a civanzo.
Quando ci si fermò per la conta
nessun rilanciò, nessun pose veti,
e perse chi non amava gli ermetici,
che non si trattenne dal farghe ’a ponta:
“pien di belle liceali” (e di emetici
prof), “qualcun l’avrebbe chiamato . . . . . . ”
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