23 febbraio 2023
615 - sonetto 443
Il cuoco di Di Maio
Durante una cena esaltò Di Maio
guappo onesto, e sputò su Renzi boia,
ma non è che lo disse lui, il guaio,
un povero cuoco nella sua foia,
lo psico dramma è che nel semenzaio
degli inetti fu coltivata – a voja! –
la fola e ancor echeggia nel carnaio
dei grillini, sprovveduti alla noia.
Bastarono le elezioni del Ventidue
a riportare un minimo di storia,
ma il cuoco non conoscerà le sue
parole, non ammetterà, nella sua boria,
di essere sciocco o ingenuo, o tutti e due:
lo aiuterà la mancanza di memoria.
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