novembre 2024
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Giuseppi Gambardella
C’è chi è convinto di poter far fallire
qualsiasi festa
E si illude di sfarfallare
con un quarto di testa
convinto della propria anima bella
Paraculo è paraculo,
Giuseppi Gambardella
Diventato presidente del Consiglio a sua insaputa
scelto dai poveretti dall’anima livorosa,
che si credevano la parte più astuta
senza leader
ma convinti che chiunque potesse fare qualunque cosa
si scoprì che aveva pompato il curriculum
l’avvocato del populum;
non fece testo:
novello Marat alla guida di tanti piccoli Saint Just
‘Vediamo, si disse, come si comporta ’sto foresto.’
Lui, timoroso
vice dei suoi vice, nel gialloverde peggior governo
della storia repubblicana, fusione
fredda di due stupidismi,
ottenne financo l’endorsement
di quell’antiforrest gump
che risponde al nome di don Aldo Trump,
Su che base?
Nessuno lo comprese
Vocina Fastidiosa
nasale
fu la mosca, prima silenziosa
poi cocchiera,
di un esercito fenomenale
Se mai era stato democristiano
non sapeva il marziano
chi era
Piersanti Mattarella
lo chiamò "congiunto"
E non si vergognò
di farsi vedere con Salvini e i cartelli
delle leggi vergogna;
poi, grazie alla follia di un mojito,
il suo vice, l’uomo felpa, si ritrovò lebbroso e bandito,
temette di essere mandato a casa anche lui,
il nasale Conte di Volturara Appula
ma i grillini che detenevano una bella stecca di voti in Parlamento
ormai apprezzavano la crapula,
il potere, la fama:
l’avvocato rivoltò la casacca
saltò il fosso, si diede altre arie
e rimase in sella nel governo giallo-rosso
nell’antitesi di sé stesso votò leggi contrarie
a quelle che aveva approvato prima.
Una scena barbina.
E fu il covid
coi penosi comizi la sera sempre più tardi,
sempre in ritardo,
(in quei frangenti chi faceva più pena,
lui o Speranza? Fontana o la Pivetti?)
che plasticamente resero la misura del bardo
ambizioso
diventato incredibilmente famoso
che gode del proprio potere,
che si crede astuto
e deve tenere appena
a bada i novax che l’hanno sostenuto
mentre pian piano emergono i non detti.
Le smangiucchiate parole,
l’eloquio sempre più sicuro,
(anche i piccoletti, passati per la celebrità, suscitano amori,
non altrimenti si spiega l’assurdità
delle Bimbe di Conte)
finalmente passarono di moda
nonostante i Ciampolilli e i tentativi di sfanculamento
di Travaglio,
trasformato nel Grande Abbaglio
assurto a eminenza grigia di Giuseppi
“Il mio governo è andato in Europa e ha portato a casa 209
miliardi di euro”
oh, non grazie a lui ma all’algoritmo
Soldi che mal spesi sono debiti futuri
nuove prove
ma Conte non perse il ritmo
Il consenso lentamente e inesorabilmente cala,
i grillini non sanno
dove collocarsi, non sono né di destra né di sinistra,
imbarazzanti chiacchieroni qualunquisti,
fan solo caciara e danno
attaccati alle sedie.
Conte si allea, non si allea,
non ha un’idea:
Giuseppi Gambardella sembra godere
nel far fallire ogni progetto,
del resto lui non è di sinistra,
non può far parte del campo largo
i grillini sono nati contro il PdL e il PD-meno-L
tra mille banderuole convinte lui sfarfalla,
e sfarfallisce perché non ha una linea,
sull’Ucraina ripete le cazzate di Travaglio e Santoro
sul triste embargo
Ma ne inventa di memorabili:
“La difesa è legittima ma non il contrattacco”
“All’Ucraina bisogna dare armi difensive e non offensive
“Il miglior modo di aiutare Zelensky e la popolazione ucraina anzitutto
è di dirgli che qualche volta può mettere anche abiti civili”
Sulle elezioni americane non favella
di nessuna distanza dal pericoloso golpista,
sia mai che l’amico di Giuseppi
torni in sella,
è talmente ottuso che piuttosto che trattare
con Italia Viva preferisce far perdere
in Liguria e ovunque
Solo se il centrosinistra si fa andar bene
il candidato grillino rinuncia alle sue mene,
se in Rai si nomina un pagliaccio grillino allora niente male,
ma se si propone uno sveglio,
o un cattolico sociale,
o un democratico liberale,
lui si fa di ghiaccio
cincischia,
sproloquia e se ne infischia
ha bisogno di rumore per sopravvivere
a costo di far ridere
e in ogni caso niente intese
con Renzi,
che lui odia, in quanto
evidentemente
più intelligente,
e di gran lunga più utile di lui al Paese.
Povero Giuseppi
che tutto tentò
attaccato a troppi greppi
a una base di ceppi:
ma fu la sua stolidità che lo dannò.
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