3 gennaio 2009

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E zompa, zompa, zompa

E zompa zompa zompa, zompa il Capezzon

come si mena, come sirena
come la figlia del calabron 
ecco trascina la cantilena
che fa l’orchestra del suo padron

e pompa pompa pompa, pompa il Capezzon

dopo Schifani, dopo Elio Vito 
è l’ultimo sol dei guastator
senza vergogna punta il suo dito
sconde il latrato del suo signor

e ciompa ciompa ciompa, ciompa il Capezzon

dopo una vita da radicale,
s’alza si cucchia, vola e s’avvita 
nel triplo salto fenomenale
alla sua pista tutti c’invita

e stompa stompa stompa, stompa il Capezzon

la faccia mesta gronda mestizia
dalla mascella fin troppo dura
sempre di fianco alla giustizia
sempre più forte, sempre sicura

e zompa zompa zompa, zompa il Capezzon
(rallentando e cambiando ritmo)
E quando il nano muore 
 - anche il cielo stellato finirà - 
in quelle magnifiche possenti ore
chi sarà che arriverà 
(di nuovo come i  ritornelli precedenti)
che compra compra compra, compra il Capezzon?